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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Quando la burocrazia spezza l'evoluzione italiana: l'assurdo caso dell'S.S. Monza 1912 e dello "Stadio Brianteo"

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Italia e burocrazia lenta e controversa. Un binomio che pare ormai essere indissolubile. Un binomio su cui ogni italiano che si rispetti ha fatto del sarcasmo, perchè a volte è giusto prenderla con filosofia. La lentezza e l'imprevedibilità della burocrazia italiana però, è un problema alquanto pericoloso: essa ha la capacità di capovolgere previsioni certe, far saltare affari in dirittura d'arrivo e soprattutto, rendere impossibili dei necessari passi di crescita del Belpaese, rendendolo retrogrado e antiquato rispetto a Nazioni europee che sulla carta, hanno molte meno risorse di quante non ne abbia lo stesso Stivale. L'ultimo esempio dei danni che la burocrazia italiana può fare, è legato alla storia dell' S.S. Monza 1912 , compagine della città di Monza Brianza, attualmente militante nell'odierna Serie C. L' S.S. Monza 1912 , disputa le proprie gare casalinghe nel cittadino " Stadio Brianteo ", un impianto di recente creazione, dotato di ci

Nasce il primo campionato eSports ufficiale: al via "LaLiga eSports", campionato di FIFA18 promosso dalla Liga BBVA spagnola

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Come già annunciato da EvoluzioneCalcistica, gli eSports sono diventati in brevissimo tempo una vera e propria diversificazione di business a favore delle società calcistiche di tutto il mondo ( Il calcio nei videogames? Non più solo un semplice gioco: i club italiani ufficializzano le proprie squadre virtuali ). In Italia sono già diversi i club che hanno aderito all'iniziativa: un'opportunità enorme per l'aumento di ricavi e di diffusione del proprio marchio, contando lo smisurato target di destinazione del prodotto eSports, che cerca di coinvolgere tutti gli appassionati di videogames e soprattutto la generazione "multimediale" dei millenials . Se in Italia, come precedentemente accennato, alcuni club hanno già dato vita alla propria squadra ufficiale eSports, in Spagna hanno invece fatto le cose in grande: la Liga BBVA ha infatti inaugurato la propria competizione nazionale eSports, in associazione con la LVP, ovvero la Professional Videogame League. La le

Le economie sommerse nel calcio italiano: tra chi paga per far giocare il proprio figlio e chi vende corsi di formazione attraverso false promesse

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Essere bambini, giocare a calcio e sognare di diventare uno dei protagonisti del mondo del pallone. Una delle cose più sane ed usuali del mondo. I sogni poi non costano niente. O almeno così dicevano. La realtà attuale dei fatti però, mostra esattamente il contrario: i sogni infatti, da qualche tempo hanno iniziato ad avere un prezzo ben preciso. Il calcio italiano ha dimostrato negli anni di saper convivere con enormi falle sistematiche ed economie sommerse, partendo dalle più remote categorie dilettantistiche fino ad arrivare a quelle più blasonate e professionistiche. Il problema ha origine da questa assurda capacità di adattamento dello stesso calcio italiano a situazioni incredibilmente contraddittorie, dove senza alcun tipo di regolamentazione precisa, s'è data la concessione ad una molteplicità di personaggi poco raccomandabili di divenire effettivamente parte sostanziale del sistema. EvoluzioneCalcistica aveva già analizzato il pericoloso tema riguardante i procuratori c

L'Italia senza una legge contro la contraffazione: la piaga dei prodotti non ufficiali che danneggia l'economia dei club italiani

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In Italia, il merchandising delle società calcistiche non è tutelato dalla legge. Ovvero non esiste nessuna legge che possa proteggere effettivamente i prodotti ufficiali dei club italiani, permettendo l'abuso crescente della contraffazione che tende a limare di non poco il raggio dei loro possibili ricavi. All'estero, soprattutto in Inghilterra, la situazione si rivela ben differente: basta osservare infatti la sentenza emanata dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, sezione quinta, che il 12 novembre del 2002 all'interno della causa n°C-206/01 (Arsenal Football Club PLC, Matthew Reed) ha sancito i limiti veri e propri sul tema della contraffazione del marchio all'interno del territorio inglese. La diatriba terminata con la sentenza a favore dei Gunners, riguardava una serie di prodotti riportanti il marchio non ufficiale dell' Arsenal F.C. , che il signor Matthew Reed produceva e vendeva, ledendo però, secondo lo stesso club londinese, la tutela di qual

Rissa tra genitori e il Torneo d'elite U13 Liguria della FIGC viene sospeso: cosa manca per risolvere il problema delle figure genitoriali nel calcio giovanile?

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Il calcio giovanile dovrebbe essere un calcio spensierato, esclusivamente basato sul divertimento che passa attraverso una doverosa maturazione comportamentale dei ragazzi coinvolti.  Il calcio giovanile dovrebbe essere in grado d'insegnare il senso d'appartenenza, il valore del gruppo e il rispetto dell'avversario, ponendo le basi caratteriali per accettare di buon grado sia la vittoria che la sconfitta. Soprattutto il calcio giovanile, dovrebbe porre le fondamenta per poter plasmare i ragazzi in uomini di valore, nella convinzione che il comportamento in campo, sia lo specchio del comportamento che ognuno detiene nella propria vita.  Il calcio giovanile italiano però, soffre di una paradossale problematica: i genitori, che dovrebbero essere le guide imprescindibili nella crescita di un giovane, sono spesso coinvolti in episodi di violenza che si consumano durante le gare dei propri figli. Vicende che si pongono nell'esatto opposto di un corretto insegnamento umano

Il calcio nei videogames? Non più solo un semplice gioco: i club italiani ufficializzano le proprie squadre virtuali

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Il calcio del futuro? Sicuramente sarà ancora giocato su rettangoli d'erba, con un pallone, due porte e 22 uomini. Ma non solo: il calcio del futuro avrà la peculiarità di avere una capacità di entertainment molto più ampia di quello attuale, sfociando in canali distributivi e multimediali che fino a pochi anni fa potevano essere considerati semplicemente assurdi. In parole povere, il calcio realmente giocato, quello che conosciamo tutti, avrà al suo fianco un altro tipo di calcio: quello praticato sulle piattaforme virtuali. Gli sport elettronici, meglio conosciuti come eSports, sono diventati un vero e proprio business dell'era calcistica moderna: occorre pensare che in Cina è in fase di costruzione uno stadio interamente a loro dedicato. Esso sarà un impianto che conterà globalmente 20 mila posti a sedere, al pari degli impianti di gioco di NBA e NHL statunitensi, forniti inoltre di attrazioni per i tifosi come ristoranti, bar e negozi. Anche in Italia il calcio sta sfocian

La poca sensibilità dei Comuni Italiani sull'educazione civica dei minori attraverso lo sport: il Caso del Comune di Bergamo

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Quanto sta a cuore l'educazione civica dei più piccoli ai Comuni delle città italiane? EvoluzioneCalcistica aveva già indagato sull'assenza di programmi concreti elaborati dai club calcistici italiani a tal riguardo ( L'educazione civica non è business. "Riportare i bambini allo stadio": nessun progetto concreto in Italia ), ma il caso del Comune di Bergamo, evidenzia come anche l'autorità civica in certi casi, possa rivelarsi completamente disinteressata a progetti impostati in tale direzione. Forse perchè non generano effettivo profitto economico? In qualità di manager sportivo e avendo approfondito durante il mio percorso di studi la normativa vigente in tema di diritto e organizzazione degli eventi sportivi, ho richiesto in data 18 ottobre 2017 un colloquio con l'Assessore dello sport della Città di Bergamo (Loredana Poli), incontro concesso e fissato in data 29 novembre 2017. Tale colloquio aveva lo scopo di presentare un progetto denominato "T

La realtà virtuale nel calcio: un nuovo modo di allenarsi e di assistere ai match

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La realtà virtuale, è ormai entrata a far parte della quotidianità relativa all'offerta multimediale messa a disposizione dei consumatori di molteplici prodotti e servizi. La realtà virtuale infatti, ha conosciuto la sua iniziale diffusione principalmente attraverso i videogames, spostandosi man mano a macchia d'olio all'interno di ambiti multimediali molto più complessi, arrivando ad intaccare anche canali di distribuzione ben lontani dal mondo dell'intrattenimento ludico-elettronico. L'ultima scoperta relativa a questa tematica giunge dalla Spagna: la Liga BBVA ha infatti strutturato un modello di fruizione del proprio prodotto, che va ben al di là della semplice partita di calcio televisiva a cui tutti i tifosi del mondo sono abituati. La Liga BBVA ha promosso un'evoluzione nella trasmissione delle gare che farà storia e avrà sicuramente pesanti ripercussioni in tema di qualità e diversificazione della diffusione televisiva dei match calcistici. La lega cal

In Serie A, 18 squadre su 20 sono prive del bilancio sociale: una grande opportunità di crescita mancata

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Nell'era moderna, il bilancio sociale è divenuto uno strumento importantissimo per le aziende di ogni tipologia e di ogni settore: esso è un mezzo di comunicazione fondamentale che consente di svolgere un'attività di relazioni pubbliche, in grado di migliorare notevolmente le relazioni sociali di un'impresa. L'obiettivo del bilancio sociale è sostanzialmente quello di rafforzare la percezione pubblica sulla bontà delle azioni imprenditoriali, dando maggior visibilità all'attività svolta, in maniera tale da aumentarne la legittimazione all'interno del contesto in cui tali iniziative vengono implementate. Ogni azienda infatti è costituita da molteplici persone, ognuna portatrice d'interessi sia propri, che riferibili contemporaneamente alla medesima società. Per parlare di bilancio sociale, occorre però osservare le aziende non solo come un semplice agglomerato di uffici e personale: le aziende dell'era moderna, devono essere considerate infatti come l

In Italia 1591 squadre e solo 1290 direttori abilitati al ruolo: il danno delle figure dirigenziali improvvisate

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In Italia, si può definire "costume" il fatto di appellare un conoscente o un amico come "dottore", "ingegniere" o "avvocato", anche se il diretto interessato detiene al massimo la licenza elementare. Tale costume, fa parte da sempre del folklore e dei gerghi italiani, insomma ci appartiene di diritto. Il problema però, sorge quando il "direttore" in questione esercita la medesima carica per davvero, senza aver mai ottenuto alcuna abilitazione in merito. Nel calcio italiano, la FIGC ha imposto regole ferree per quanto riguarda l'esercizio della carica di direttore sportivo ed amministrativo all'interno delle società sportive professionistiche appartenenti a Serie A, Serie B e Serie C: senza abilitazione rilasciata dopo un corso formativo a pagamento e con esame finale di sbarramento, il ruolo in questione non può essere assolutamente esercitato. Ciò che però lascia totamente perplessi, è la mancanza di regolamentazione all'

Se la ripartizione dei diritti televisivi di Serie A, premiasse i miglioramenti apportati agli stadi e ai centri di allenamento?

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Il decreto firmato dal Ministro dello Sport Luca Lotti, come già affermato in una pubblicazione precedente di EvoluzioneCalcistica ( La Serie A è il 6° campionato per competitività in Europa: ecco perchè la modifica alla Legge Melandri in tema di diritti TV era tanto necessaria ), certifica il primo passo necessario per una svolta necessaria nella redistribuzione dei ricavi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, in vista di un maggior equilibrio economico e finanziario dei club coinvolti, con l'obiettivo finale di generare un campionato di Serie A maggiormente competitivo. Andando quindi ad osservare il confronto tra il nuovo decreto e l'ormai modificata Legge Melandri (Legge n°242/1999), si nota una discreta modifica dei parametri interessati per la stessa ripartizione. Con il decreto Lotti, aumenta la suddivisione in parti eguali del 10%, diminuisce del 5% quella relativa ai risultati globali dei club nel passato e viene data maggiore importanza al risultato de

VERGOGNA! Il Fatto Quotidiano contesta il fermo del campionato per la morte di Davide Astori

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Ieri è stata una giornata colma di angoscia, quasi surreale. Il capitano della Fiorentina Davide Astori ha perso la vita in un modo tragico, quanto impensabile. Personalmente, mi ritrovo sbigottito dal fatto che un ragazzo della mia generazione e della mia città, sia potuto morire in questo modo. Sono ben pochi i commenti che si possono aggiungere al cordoglio generale mostrato da una Nazione intera, con la quasi totalità degli appassionati calcistici che oggi hanno accantonato i propri colori di appartenenza unendosi in un rispettoso e comune silenzio. Perchè davanti a questi drammi, non si può far altro che stare in silenzio. Almeno per un giorno. Con la doverosa umiltà che mi pervade e che deve avere una persona che ha maturato poche esperienze in tema di pubblicazioni, mi sento di dover condannare pesantemente l'articolo de Il Fatto Quotidiano , uno scritto indecente che contesta i fermi dei campionati di Serie A e di Serie B per la scomparsa di Davide Astori ( "Davide

La Serie A è il 6° campionato per competitività in Europa: ecco perchè la modifica alla Legge Melandri in tema di diritti TV era tanto necessaria

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Finalmente! É stato firmato il decreto che tende a modificare la cosiddetta Legge Melandri (decreto legislativo n° 242/1999) in tema di ripartizione dei diritti audiotelevisivi per quanto riguarda le squadre della Serie A italiana. In data 1° marzo 2018 infatti, il Ministro dello Sport Luca Lotti ha scritto una pagina fondamentale per l'inizio della rinascita del calcio italiano. La Legge Melandri è stata per anni un blocco assoluto che tendeva a ledere la competitività del massimo campionato calcistico italiano: occorre pensare solamente, che prima della modifica inoltrata dal Ministro Lotti, il rapporto tra le somme incassate dalla squadra che percepiva di più e quelle della squadra che percepiva di meno, si aggivara intorno a 4,68. In Premier League, dove il differenziale di ripartizione è nettamente ridotto, il medesimo rapporto scende fino a 1,52. La competitività di un campionato, passa anche dalla riduzione della differenza dei mezzi economici a disposizione delle varie sq

L'educazione civica non è business. "Riportare i bambini allo stadio": nessun progetto concreto in Italia

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Riportare i bambini e le famiglie allo stadio, è ormai da anni uno degli obiettivi dichiarati dall'intero movimento calcistico italiano. Visite guidate agli impianti sportivi cittadini organizzate dalle scuole. Inviti validi per assistere ad una gara ufficiale, rivolti alle stesse scuole o alle categorie giovanili delle società calcistiche del territorio. L'incontro con un giocatore famoso. Chi più ne ha più ne metta. Nessuna società però, ha focalizzato la propria attenzione sull'educazione sportiva dei più piccoli. Il premio Respect Fair Play , è un premio che viene assegnato dalla UEFA alle federazioni calcistiche europee meritevoli di aver definito progetti concreti, che possano apportare significativi benefici al mondo del calcio. Per l'assegnazione di tale premio, viene tenuto in considerazione il comportamento dei giocatori in campo, il comportamento della struttura dirigenziale e quello dei tifosi durante le gare. Nel 2015 però, il premio Respect Fair Play è