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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Una maglia di Premier League, vale 4 volte una maglia di Serie A: il peso degli sponsor commerciali nel calcio odierno

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Nella stagione 2016/2017 della Serie A italiana, 5 squadre su 20 non avevano alcun tipo di sponsor commerciale sulla propria divisa ufficiale ( A.S. Roma , S.S. Lazio , U.C. Sampdoria , Genoa C.F.C. e U.S. Città di Palermo ), né nella parte frontale, né nella parte posteriore. Con riferimento alla stessa stagione calcistica, in Premier League, non c'era nessuna squadra senza jersey sponsor sulle divise da gara: è necessario sapere che il minimo importo di sponsorizzazione generato nell'intera divisione, sia stato quello del neopromosso Middlesbrough F.C. , che ha ricevuto una cifra pari a un milione di sterline nette a stagione. Insomma, meglio di niente. Nella stagione 2015/2016, è possibile affermare che attraverso i jersey sponsor applicati sulle divise ufficiali da gara, le squadre della Premier League hanno introitato un totale di 220 milioni di sterline, quelle della Liga BBVA spagnola 108 milioni di euro e quelle della Ligue 1 francese 105 milioni di euro. La Serie A

Senza una social media strategy adeguata, il successo sul campo può perdere valore: il virtuoso modello Atalanta B.C.

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L'evoluzione di una società calcistica, passa attraverso lo sviluppo di moltissime componenti, che possono essere misurate spaziando dall'osservazione del più "classico" parametro riguardante la quantità di biglietti venduti nelle gare casalinghe, fino al più recente riferimento attinente alle interazioni conquistate sui social media. Possono essere molteplici quindi, le strategie implementate per tentare di agevolare la crescita di un club, ma uno dei fattori più importanti in questa logica, rimane la bontà del risultato sportivo ottenibile: in parole povere, più una squadra otterrà buoni risultati sul campo, maggiore diverrà il suo seguito in termini di tifosi sugli spalti e di seguaci sulla rete. È però fondamentale, che il buon risultato sportivo sia adeguatamente supportato da una strategia di social media in grado di rendere più appetibile (e condivisibile) l'immagine e il brand della stessa squadra. Andando ad analizzare il processo di sviluppo dell'

Quando i Comuni sono in grado di scongiurare il fallimento del club della propria città: il modello economico olandese

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Se le Amministazioni cittadine si muovessero in modo tale da supportare economicamente il proprio club di rappresentanza, probabilmente in Italia sarebbero molte meno le società calcistiche in difficoltà o a rischio fallimento. Questo concetto può essere dimostrato da un paradigma, quello olandese, che ha permesso a molte società di riequilibrarsi e di soppravvivere a momenti economici totalmente negativi. In un rapporto di KPMG  (multinazionale olandese che offre servizi professionali alle imprese) del 2003, si evidenzia come ben 33 Comuni olandesi avessero speso dal 1992 per i relativi club cittadini, una cifra pari a 306 milioni di euro: l'80% investiti nei costi relativi all'affitto e alla manuntenzione degli impianti di gioco e il 20% rivolti alla sovvenzione economica degli stessi club. Nel 2002 però, a fronte di queste spese, subentrò la Commissione Europea: quest'ultima sosteneva che tali sovvenzioni economiche fossero incompatibili con l'articolo 107 del TFUE

Le piattaforme finanziarie informatiche: il tifoso torna ad essere il punto cardine del sistema calcistico

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Fino a 20 anni fa, il calcio italiano (e in via più generale, quello mondiale) viveva all'interno di una dimensione molto più "casereccia", dove il nucleo del sistema si riallacciava interamente al ruolo fondamentale rivestito dal tifoso medio, dalla sua presenza allo stadio e dalla spesa che quest'ultimo destinava all'acquisto del biglietto per assistere alla domenica alle 15, alla partita della propria squadra del cuore. In 20 anni sono cambiate però, moltissime cose: l'avvento delle Pay-TV, il campionato spalmato su più giorni e su più orari, un drastico allontamento dei tifosi dagli impianti di gioco e un ruolo, quello dello stesso tifoso, che pare aver assunto una dimensione sempre più secondaria rispetto all'intero sistema, deposto dal trono di cui godeva in precedenza. Tirando le somme, è possibile affermare che l'evoluzione temporale del calcio italiano abbia creato una netta scissione tra club che abbiano beneficiato di tale sviluppo e societ

EvoluzioneCalcistica - L'intervista: Davide Santonocito, D.G. del Catania Calcio Femminile

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Su EvoluzioneCalcistica, abbiamo oggi il grande piacere di avere come ospite Davide Santonocito, Direttore Generale del Catania Calcio Femminile. Davide, dal punto di vista tecnico e dello spettacolo, si può rapportare il calcio femminile a quello maschile, oppure siamo ancora lontani? Bisogna capire a quali parametri ci si rifà. Da un punto di vista prettamente tecnico, il gesto resta uguale (parliamo pur sempre di calcio), quella che cambia è l'intensità del gesto in sè. Quello che cambia tra maschile e femminile è la reattività in alcune situazioni di gioco. Lo spettacolo è comunque assicurato, basti guardare la finale degli Europei andata in scena la scorsa estate tra Danimarca e Olanda per farsi un'idea. Come fa una società di calcio femminile a sorreggersi dal punto di vista economico? La tipologia di gestione è la stessa che si trova in tutte le società sportive. Nel nostro caso, la società va avanti grazie all'apporto degli sponsor che aiutano il progetto Catan

Il calcio femminile: una grande opportunità di crescita economica che l'Italia calcistica non ha ancora compreso

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Il calcio femminile è un movimento che, attraverso un'analisi UEFA sulla stagione 2015/2016, dimostra di essere in continua ascesa nel continente europeo, con circa 1,2 milioni di giocatrici tesserate per le relative federazioni calcistiche nazionali. Le calciatrici professioniste sono circa 2.200, appartenenti a 145 squadre, organizzate nei campionati di 23 Paesi. Le prime cinque Nazioni per numero di giocatrici in Europa, sono: Inghilterra, Francia, Germania, Olanda e Svezia. Il budget stimato per il calcio femminile nelle 54 federazioni che investono su tale categoria, è di 96,7 milioni di euro annui. In Italia sono stati due, fino a questo momento, i passi concreti per lo sviluppo del calcio femminile: l'organizzazione della gara finale dell' UEFA Champions League femminile del 2016 (disputatasi al Mapei Stadium di Reggio Emilia) e l'obbligo per le squadre italiane di Serie A e di Serie B, di tesserare almeno 12 bambine U12 all'interno dei propri vivai. Int

"Non trattare con i facinorosi": il modello di repressione statale contro le frange violente delle tifoserie italiane non risolve la situazione

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L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha pubblicato nel mese di gennaio un documento che riguarda il girone di andata della stagione calcistica 2017/2018 di Serie A, Serie B e Serie C. In tale documento, si fa riferimento esclusivo al grado di sicurezza attuale negli stadi italiani, mediante un confronto globale tra la stessa stagione di riferimento e quella precedente, ovvero la stagione 2016/2017. I dati sono parecchio allarmanti: gli incontri con feriti sono aumentati da 19 a 30, con un incremento dei feriti tra i civili da 13 a 23. I feriti tra le Forze dell'ordine sono saliti da 21 a 24, mentre gli steward feriti sono aumentati da 1 a 3. La quantità di persone arrestate è aumentata da 18 a 25, mentre la quantità di persone denunciate ha subito un incremento notevole, passando da 343 a 431. Il confronto con la stagione 2013/2014 però, evidenzia che nella stagione 2017/2018 si è potuto assistere ad un lieve decremento globale della criminalità inerente al

Il sito internet come prima leva d'internazionalizzazione del proprio marchio: il caso Genoa C.F.C.

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Il Genoa Cricket and Football Club  è la società calcistica più antica dell'Italia, la cui nascita è certificata e attestata al giorno 7 settembre del 1893. Ad oggi però, nel 2018, il Genoa C.F.C. può considerarsi a livello di marketing come una delle società calcistiche più "giovani" dello Stivale, vista la progettualità di cui lo stesso club ligure si fa portavoce. I R ossoblu hanno infatti presentato nell'anno del proprio 125° anniversario, un progetto che tenderà a sviluppare fortemente la diffusione del proprio marchio, con una preponderante spinta verso l'internazionalizzazione dello stesso. É infatti nato un portale on-line, in grado di fornire simultaneamente una serie di servizi interamente dedicati al tifoso/cliente. Tale portale è capace di riunire canali differenti, in modo tale che ogni singolo canale possa diventare parte integrante degli altri. Questa piattaforma, la cui chiave d'accesso si basa esclusivamente in un clic sul sito internet  ww

L'insostenibilità della Serie C. I modelli virtuosi da seguire esistono: il caso dell'F.C. Südtirol

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Vicenza Calcio . Modena F.C. . Ecco le ultime due società a cui i rispettivi tifosi e le rispettive realtà cittadine, hanno dovuto organizzare il funerale. Solo 21 anni fa (stagione 1996/1997) il Vicenza Calcio  alzava la Coppa Italia e l'anno dopo riusciva addirittura ad arrivare in semifinale di Coppa delle Coppe, essendo esclusa poi dalla medesima competizione per merito del Chelsea F.C. . Il Modena F.C. invece, che nel proprio palmarès può vantare una Coppa Italia di Serie C, ha calcato i campi della Serie A per ben 13 volte nella sua storia e quelli della Serie B per 50 campionati. Ora queste squadre sono diventate cosa passata e tra nomi di club altisonanti e altri che meno riecheggiano nei nostri ricordi calcistici, è possibile affermare che i club italiani che negli ultimi 15 anni hanno dovuto alzare bandiera bianca senza potersi iscrivere al rispettivo campionato di competenza, sono addirittura 146. Un numero mostruoso, se si pensa alla recidività con cui un sistema ries

Dalla vittoria dei più importanti tornei giovanili alla Serie A: in quanti ce la fanno?

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Quanti giocatori delle formazioni più vincenti nella categoria Primavera e del Torneo di Viareggio dell'ultimo decennio, sono riusciti effettivamente a diventare professionisti? E quanti tra di loro, sono riusciti ad arrivare nella massima divisione professionistica italiana nel prosieguo della propria carriera? Questi due quesiti, si rivelano fondamentali per capire come le squadre professionistiche italiane riescano o meno nel tentativo di formare un proprio giocatore in maniera completa, riuscendo a destinargli una maglietta in prima squadra dopo la trafila nelle proprie formazioni giovanili. Con riferimento all'ultimo decennio, ovvero ponendo la data d'inizio di questa indagine proprio nella stagione calcistica 2007/2008, è possibile osservare come i numeri raccolti tendano a penalizzare pesantemente i giocatori delle giovanili, spesso  scartati, probabilmente a favore dell'acquisizione di giocatori già formati da altre squadre. Ciò a confermare la predilezione pe

EvoluzioneCalcistica - L'intervista: Thomas Manfredini

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Onoratissimi di avere come ospite su EvoluzioneCalcistica Thomas Manfredini, ex calciatore di Serie A e di squadre del calibro di Atalanta B.C. , U.S. Sassuolo , Udinese Calcio e Genoa C.F.C. . Thomas, innanzitutto benvenuto su EvoluzioneCalcistica. Il tema più importante degli ultimi giorni riguarda i diritti TV: cosa ne pensi dell'avvento di Mediapro? Ci saranno sicuramente dei cambiamenti enormi, ma credo che con il cambiamento tecnologico sia normale che ci siano altre super potenze interessate al calcio. Quali sarebbero secondo te, gli argomenti da trattare con priorità nella rifondazione del calcio italiano? Tutto parte dai settori giovanili...ma credo che poi il vero cambiamento parta proprio dai giovani che però non hanno più le giuste basi per fare sacrifici. Cosa ne pensi del "taglio" ai giocatori stranieri proposto dal vice commissario FIGC Costacurta? Sicuramente si può dare una mano al calcio italiano e ai calciatori italiani, ora veramente sta diven

Se la tua squadra del cuore giocasse con il tuo nome impresso sulla divisa da gara ufficiale? Il marketing d'avanguardia arriva dall'estero

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In mezzo a profitti, interessi e contratti multimilionari, il tifoso rimane l'unica vera anima del calcio. Il "dodicesimo uomo", così definito perché in grado di dare quella spinta decisiva alla propria squadra del cuore verso la vittoria finale. Negli anni alcune società italiane e non, hanno addirittura ritirato la classica maglietta numero 12 (solitamente spettante al secondo portiere) per dedicarla interamente alla propria tifoseria, in modo tale da farla sentire attivamente parte del progetto. Alcuni club però (solamente società estere in questo caso) sono andati ben oltre, inventandosi un'idea di marketing che va al di là del semplice ritiro della maglia in onore dei tifosi: corredare la maglia da gara ufficiale con i nomi degli stessi. Sono diversi gli esempi che si possono citare, partendo dal Le Mans F.C.  nel 2008, passando per l' S.C. Bastia nel 2011 e finendo con gli Hearts of Midlothian F.C.  nel 2015. In particolare gli scozzesi, che avevano prom

Il calcio nei social media: la Bundesliga sfonda per ricavi e popolarità nel mercato cinese

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La Bundesliga è la prima divisione della piramide calcistica tedesca, oltre ad essere la seconda lega in Europa e nel mondo per quanto riguarda l'ambito dei ricavi televisivi e del merchandising. Ma non solo. La Bundesliga è riuscita a vincere per il secondo anno consecutivo il " Red Card 2018: China Digital Football Award ", premio promosso da Mailman Group (colosso dei social media cinese), che viene assegnato a giocatori, club e leghe maggiormente influenti sui social media cinesi come Sina Weibo e WeChat. Il secondo trionfo nel mercato asiatico, è sicuramente derivato dalla partnership che la Bundesliga ha instaurato con Baidu (che si può definire come il Google cinese), insieme alla "Bundesliga Dream Campaign". Quest'ultima è una campagna promozionale basata su una competizione rivolta ai fan cinesi: ognuno di questi è stato libero di esprimere un semplice sogno, che poteva essere una maglietta autografata o un incontro con la propria squadra del cuore

Diritti TV Serie A: il crollo della certezza televisiva. Lo streaming può essere una soluzione

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Giunti ormai all'inizio del mese di febbraio, l'Italia calcistica si ritrova ancora nel bel mezzo dell'assegnazione dei diritti televisivi riguardanti la divisione calcistica di punta nazionale. Le aste protratte nel mese di gennaio non hanno portato i frutti sperati e le due principali aziende coinvolte ( Sky  e Mediaset ), hanno teso a giocare al ribasso, provocando uno slittamento dell'assegnazione degli stessi. La Serie A si aspettava almeno di arrivare sopra il miliardo di euro, ma la cosa non è avvenuta. Soprattutto non è stata casuale. Tra la stagione 2011-2012 e la stagione attuale, è avvenuto un crollo delle partecipazioni dei tifosi accedenti agli impianti di gioco: gli spettatori a pagamento per Juventus F.C. , F.C. Internazionale , A.C. Milan , S.S.C. Napoli e A.S. Roma sono diminuiti del 18%, passando da 165 milioni a 135 milioni. In un contesto del genere era complicato strappare un contratto migliore di quello attuale, ovvero quello che vede Sky e M

Squadre riserve si, o squadre riserve no? I numeri che dimostrano la necessità italiana di cambiare strategia

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Le squadre riserve o le squadre B , sono da anni un argomento molto dibattuto in Italia, Paese in cui ancora non hanno trovato una concreta attuazione. Sono però, realtà di comprovata bontà del movimento calcistico giovanile di diverse federazioni estere, che hanno optato per questo sistema ormai da diversi anni, con veri e propri tornei costituiti esclusivamente per le squadre riserve stesse, o prevedendo il loro inserimento diretto all'interno dei campionati professionistici. Il modello più interessante e completo tra tutti pare essere quello spagnolo: le squadre B iberiche, partecipano direttamente alle competizioni professionistiche, con il rispetto dell'unica condizione necessaria, ovvero quella di essere iscritte nella categoria inferiore rispetto a quella occupata dalle relative prime squadre. Questa condizione presuppone un'ulteriore doppia regola: in primo luogo, le squadre riserve non potranno mai accedere alla prima divisione spagnola ( Liga BBVA ) e second