EvoluzioneCalcistica - L'intervista: Davide Santonocito, D.G. del Catania Calcio Femminile

Su EvoluzioneCalcistica, abbiamo oggi il grande piacere di avere come ospite Davide Santonocito, Direttore Generale del Catania Calcio Femminile.
Davide, dal punto di vista tecnico e dello spettacolo, si può rapportare il calcio femminile a quello maschile, oppure siamo ancora lontani?
Bisogna capire a quali parametri ci si rifà. Da un punto di vista prettamente tecnico, il gesto resta uguale (parliamo pur sempre di calcio), quella che cambia è l'intensità del gesto in sè. Quello che cambia tra maschile e femminile è la reattività in alcune situazioni di gioco. Lo spettacolo è comunque assicurato, basti guardare la finale degli Europei andata in scena la scorsa estate tra Danimarca e Olanda per farsi un'idea.

Come fa una società di calcio femminile a sorreggersi dal punto di vista economico?
La tipologia di gestione è la stessa che si trova in tutte le società sportive. Nel nostro caso, la società va avanti grazie all'apporto degli sponsor che aiutano il progetto Catania Femminile, non solo per l'aspetto tecnico, ma soprattutto, e questo a noi sta molto a cuore, per l'aspetto sociale d'integrazione e quindi rispetto delle donne, non solo nel calcio ma nella vita di tutti i giorni (non a caso il nostro video promo tocca questi punti).

A tuo parere, perchè il calcio femminile italiano non decolla come all'estero?
Il calcio femminile è indietro. Ha accumulato molto ritardo rispetto alle federazioni estere. Basti pensare che le federazioni come quella francese e spagnola che a metà degli anni 90 non avevano la nostra stessa forza, oggi ci hanno superato con brillanti risultati, mentre noi stiamo ripartendo da un paio d'anni grazie anche alla presenza del Presidente Sandro Morgana.

Quale potrebbe ritenersi un aiuto consono da parte della FIGC per far funzionare meglio il movimento?
La risposta è retorica. In primis andrebbero fatte delle iniziative dove nasce la formazione di ognuno di noi, vale a dire la scuola. Iniziative continue unite ad una campagna mediatica massiccia a livello nazionale di sensibilizzazione. Investimenti sui tecnici (un tecnico che si occupi di "femminile" ha bisogno di un'impostazione mentale totalmente diversa da chi è abitutato ad un lavoro prettamente "maschile") perchè non basta aver allenato le categorie maschili o avere un passato da giocatore più o meno di buon livello.

Le tue più grandi difficoltà e soddisfazioni quotidiane?
Il calcio femminile è un mondo a sè e va seguito e curato in ogni suo dettaglio. Una mia più grande soddisfazione la trovo nell'essere riuscito, in parte, a cambiare l'opinione di molti sul calcio femminile, almeno dalle nostre parti. La campagna di comunicazione che abbiamo avviato inizialmente, è stata la porta d'ingresso per molti, verso un mondo ritenuto minore e di poco interesse. La conferma che la visione prospettica di queste ragazze e di questo mondo sia cambiata in postivo è un grande risultato. La difficoltà più grande è dover gestire un campionato che non ha dato i frutti di ciò che inizialmente si era seminato. Su questo però, sono fiducioso perchè c'è molta attenzione da parte del territorio, in primis nel nostro sponsor principale Pistì, quindi avremo tempo e modo per programmare al meglio la stagione che verrà.

Davide, è stato un immenso piacere averti come ospite. Un grande in bocca al lupo per il tuo futuro professionale.
É stato un piacere parlare con te. Spero sinceramente che ogni mattone messo su, serva allo sviluppo per questa parte del mondo pallonaro. Viva il lupo!



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