Una maglia di Premier League, vale 4 volte una maglia di Serie A: il peso degli sponsor commerciali nel calcio odierno

Nella stagione 2016/2017 della Serie A italiana, 5 squadre su 20 non avevano alcun tipo di sponsor commerciale sulla propria divisa ufficiale (A.S. Roma, S.S. Lazio, U.C. Sampdoria, Genoa C.F.C. e U.S. Città di Palermo), né nella parte frontale, né nella parte posteriore.
Con riferimento alla stessa stagione calcistica, in Premier League, non c'era nessuna squadra senza jersey sponsor sulle divise da gara: è necessario sapere che il minimo importo di sponsorizzazione generato nell'intera divisione, sia stato quello del neopromosso Middlesbrough F.C., che ha ricevuto una cifra pari a un milione di sterline nette a stagione. Insomma, meglio di niente.
Nella stagione 2015/2016, è possibile affermare che attraverso i jersey sponsor applicati sulle divise ufficiali da gara, le squadre della Premier League hanno introitato un totale di 220 milioni di sterline, quelle della Liga BBVA spagnola 108 milioni di euro e quelle della Ligue 1 francese 105 milioni di euro. La Serie A è arrivata solo penultima in questa classifica speciale, anticipando solo l'Eredivisie olandese che è riuscita a raccogliere 83 milioni di euro. Ma in termini di diffusione, il calcio italiano dovrebbe dominare quello olandese. Onestamente, uno sponsor dovrebbe essere molto più attratto dal calcio italiano che da quello francese, solo in termini qualitativi di gioco e blasone competitivo. Ma così non è nella realtà, dati alla mano.
Eclatante in Inghilterra, per quanto riguarda la stagione 2016/2017, il caso del Manchester United F.C., che attraverso gli sponsor Chevrolet e Adidas, ha ottenuto ricavi pari a 153 milioni di euro, di cui 94 forniti dallo sponsor tecnico tedesco e 59 milioni di euro ottenuti invece dal contratto con la casa automobilistica statunitense. Il Chelsea F.C. e l'Arsenal F.C. invece, hanno ottenuto nella stagione 2017/2018, una cifra rispettivamente pari a 122 milioni di euro e 80 milioni di euro, distribuiti più o meno equamente tra sponsor commerciale e tecnico.
Anche per quanto riguarda la Ligue 1, il Paris Saint-Germain F.C. tende a non scendere sotto i 48 milioni di euro a stagione, una cifra destinata a salire repentinamente nei prossimi anni.
In Serie A, sempre nella stagione 2016/2017, solo l'F.C. Juventus è riuscita a raggiungere i 40 milioni di euro, mentre deludono i risultati delle altre grandi squadre italiane: F.C. Internazionale e l'A.C. Milan, hanno incassato rispettivamente 23 e 30 milioni di euro. L'S.S.C. Napoli ha introitato 17 milioni di euro e l'A.S. Roma solo 5 milioni di euro, questi ultimi derivanti dall'unico sponsor tecnico Nike.
Nella stagione calcistica 2016/2017, è possibile affermare che attraverso gli sponsor commerciali, la Premier League ha raccolto una cifra di 264 milioni di euro, circa quattro volte superiore a quella raccolta dall'intera Serie A: questo significa che in media, una maglia di una squadra della Premier League, ha un valore superiore del 27% rispetto a una divisa ufficiale di una squadra militante in Serie A. Scellerata, la scelta di non applicare nessun tipo di jersey sponsor sulla propria uniforme: l'A.S. Roma addirittura, aspirante ad uno sponsor internazionale e di alto livello, ha anche lasciato "sfitto" lo spazio dedicato allo sponsor commerciale sulla maglia. Ciò si rivela abbastanza assurdo, dato che un team di queste dimensioni e seguito, poteva benissimo trovare un contratto economicamente accettabile anche all'interno confini italiani. In Italia si sta a guardare, mentre all'estero stanno mirando ad aumentare la condivisione internazionale delle proprie leghe, attirando sponsor stranieri e prepotentemente ricchi. In Italia, lo sponsor commerciale sulla divisa pare essere secondario, quando all'estero è diventato il mezzo di sostentamento più prolifico. In Italia, semplici squadre di calcio, all'estero, vere società commerciali, prima che calcistiche.



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