Il sito internet come prima leva d'internazionalizzazione del proprio marchio: il caso Genoa C.F.C.

Il Genoa Cricket and Football Club è la società calcistica più antica dell'Italia, la cui nascita è certificata e attestata al giorno 7 settembre del 1893. Ad oggi però, nel 2018, il Genoa C.F.C. può considerarsi a livello di marketing come una delle società calcistiche più "giovani" dello Stivale, vista la progettualità di cui lo stesso club ligure si fa portavoce. I Rossoblu hanno infatti presentato nell'anno del proprio 125° anniversario, un progetto che tenderà a sviluppare fortemente la diffusione del proprio marchio, con una preponderante spinta verso l'internazionalizzazione dello stesso.
É infatti nato un portale on-line, in grado di fornire simultaneamente una serie di servizi interamente dedicati al tifoso/cliente. Tale portale è capace di riunire canali differenti, in modo tale che ogni singolo canale possa diventare parte integrante degli altri. Questa piattaforma, la cui chiave d'accesso si basa esclusivamente in un clic sul sito internet www.genoacfc.it, riesce a garantire contemporaneamente la fruizione di una web-tv, dell'e-commerce esperienziale, del settore legato al merchandising, al ticketing e ai social media.
Molto importante è il ruolo rivestito dalla web-tv, che servendosi della piattaforma Youtube, sarà suddivisa in 7 diversi canali tematici: Prima squadra, interviste, conferenza stampa, settore giovanile, Since 1983, Fan-zone e Sfide.
L'e-commerce esperienziale invece riguarda la possibilità per i tifosi, di acquistare on-line gli accessi al museo ufficiale del club e allo Stadio Luigi Ferraris per visite guidate, di organizzare eventi aziendali nelle strutture della società genoana o di organizzare feste di compleanno per giovani tifosi all'interno sia dello stadio che del museo.
La notizia più importante però, riguarda il fatto che il nuovo portale sarà disponibile per gli utenti in ben quattro versioni linguistiche differenti: l'italiano naturalmente, insieme all'inglese, lo spagnolo e il cinese.
Il primo passo per l'internazionalizzazione del proprio brand infatti, è quello di creare uno strumento di condivisione e diffusione on-line, che possa essere fruito e utilizzato tranquillamente anche nei paesi esteri, "target"della propria strategia d'espansione. Varcare i confini nazionali nel calcio odierno, è inoltre una mossa fondamentale per aumentare i propri ricavi: oltre al caso eclatante riportato in un altro articolo di EvoluzioneCalcistica e riguardante la Bundesliga, esistono singolari esempi che possono aiutare a comprendere come il mondo dell'e-commerce internazionale, possa effettivamente rivelarsi una leva per sollevare in maniera alquanto netta i ricavi commerciali di un club calcistico.
Il Chelsea F.C. infatti, può associare la vendita dell'8,43% delle proprie magliette alla città di Lagos in Nigeria, attraverso un canale distributivo aperto al momento della militanza della stella nigeriana Obi Mikel nello stesso club londinese. Il Newcastle United F.C. invece, registra il 3,08% del proprio commercio nella città di Perth in Australia: tale business è stato aperto tramite una semplice tournée estiva dei Magpies nel 2014, protratta tra la Nuova Zelanda e la stessa Australia.
L'e-commerce però, dev'essere considerato solo come il primo passo di un processo di sviluppo e non come una strategia fine a sé stessa. L'e-commerce deve essere il punto d'inizio di una strategia di crescita in grado di coinvolgere inizialmente il maggior numero di clienti possibili, studiandone il mercato interessato e i trend d'acquisto. Una volta comprese le geometrie adatte del giusto prodotto per il giusto mercato, si potrà pensare di accedere ad una fase di sviluppo successivo, passando da una semplice presenza sul web, ad una presenza fisica sul territorio mediante store ufficiali del club.
Le società italiane devono comprendere che lo sviluppo tramite e-commerce verso l'estero ha costi minimi, permette di innalzare notevolmente il livello di diffusione del proprio marchio e di engagement dei tifosi/clienti. Perché ormai i tifosi, devono essere considerati veri e propri clienti prima che semplici supporters: questo aspetto, compreso già da molto tempo dai club esteri, può iniziare a ridurre il gap tra questi ultimi e i club italiani, ancora troppo ancorati ad una versione domestica della propria dimensione d'investimento.



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