La libera concorrenza del mercato è sparita. Ombre e sospetti sull'annullamento del bando di MediaPro per i diritti tv della Serie A

Incombe la diatriba sui diritti televisivi riguardanti il calcio italiano. Il ricorso di Sky TV trova appoggio nel Tribunale di Milano, che per violazione delle normative antitrust, annulla il bando vinto dall'emittente spagnola MediaPro, rischiando di far saltare la trasmissione di alcune partite della Serie A della nuova stagione 2018/2019.
Tutta questa vicenda trasmette un solo ed unico messaggio: il concetto di libera concorrenza in Italia non esiste più. Osservando la questione da un punto di vista differente rispetto a quanto fatto dalle principali testate giornalistiche italiane in questi giorni, è necessario sottolineare in primo luogo che il bando contestato da Sky non è quello originario per l'assegnazione dei diritti televisivi, ma è in verità il bando successivo, ovvero quello indetto da MediaPro per la rivendita dei diritti televisivi stessi ad ulteriori broadcaster. Ciò che viene contestato, è il fatto che l'azienda spagnola voleva vendere dei pacchetti già precostituiti dal prodotto (ovvero le partite) e da specifici post pubblicitari.
Il modello MediaPro è divenuto un paradigma funzionante e infallibile in territorio iberico. In Italia logicamente non può funzionare. Non può funzionare semplicemente perchè l'Italia non è un Paese pronto per affrontare un'evoluzione di questo genere: un conto è l'aspirazione e la promessa di voler crescere, un altro è mettere i bastoni tra le ruote alla crescita stessa preferendo sempre "un uovo oggi rispetto alla gallina di domani". Probabilmente manco Sky TV si aspettava di perdere questo bando, dato che negli ultimi anni è stato l'unico vero e proprio broadcaster a presentare un'offerta degna di essere definita tale. Probabilmente Sky TV pensava di vincere ancora a mani basse lo stesso bando, propondendo una cifra al ribasso (come accaduto sempre nelle ultime aste), portando a casa l'intera Serie A per una cifra che mai e poi mai potrebbe permettere al calcio italiano di crescere sotto l'aspetto economico.
Lecito è ricordare che il bando in questione viene indetto dalla Lega di Serie A e da Infront, colossi coperti da studi legali che ne curano gli interessi. Allora come è possibile pensare che il bando promosso da MediaPro per la rivendita dei diritti televesivi, sia stato fallato da irregolarità talmente grandi da essere annullato? La Lega di Serie A e Infront ne erano completamente all'oscuro? Diviene difficile crederlo. Inoltre, Sky TV va a contestare l'asta di MediaPro solo quando comprende di aver perso il prodotto traino della sua campagna di abbonamenti? Gli studi legali che tutelano l'emittente australiana non si saranno accordati in precedenza con quelli legati a MediaPro per la costituizione di un bando "regolare" dal valore di milioni e milioni di euro? Sembra solo che Sky TV abbia paura di perdere il proprio dominio costituito e mantenuto negli anni con un basso costo e un grande guadagno.
Questa vicenda fa acqua da ogni parte e c'è una sola cosa che viene da pensare: L'Italia è una nazione difficile, dove la burocrazia rallenta la vita, dove la qualità della stessa è scarsa e soprattutto, dove fare business è praticamente impossibile.
Le principali aziende internazionali non si sognerebbero mai di aprire una sede amministrativa nello Stivale. Troppi costi e troppi documenti: troppo tempo e troppe spese immotivate. Le aziende italiane scappano all'estero per lo stesso motivo. Anche un sistema come il calcio, che dovrebbe essere innovativo osservando solamente gli esempi virtuosi nel mondo, non riesce a progredire non accettando un nuovo modello completamente nuovo e iper funzionante in Spagna, a solo 1000 km di distanza da noi.
Non è questione di antitrust. Non è questione di irregolarità. La vera questione è che questo Paese non ha la forza mentale e il coraggio di crescere.


Commenti

Post popolari in questo blog

Quando la burocrazia spezza l'evoluzione italiana: l'assurdo caso dell'S.S. Monza 1912 e dello "Stadio Brianteo"

Essere un vero Procuratore o provarci soltanto? Il dubbio amletico posto dalla deregulamentation promossa dalla FIFA

Dalla vittoria dei più importanti tornei giovanili alla Serie A: in quanti ce la fanno?